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Elettrochirurgia

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La diatermocoagulazione, nota anche come elettrocoagulazione, è una tecnica frequentemente impiegata in ambito dermatologico per asportare piccole neoformazioni cutanee. Si utilizza un elettrobisturi, detto diatermocoagulatore, che genera una corrente elettrica ad alta frequenza e ad impulsi che determina taglio o coagulazione. Dal dispositivo partono due elettrodi: un elettrodo neutro (piastra neutra) che viene posizionato sul paziente ed un elettrodo attivo (manipolo) tenuto nella mano dal medico. Sulla punta dell'elettrodo attivo, a causa delle sue ridotte dimensioni, la densità di corrente è elevatissima. L'effetto termico della corrente sul tessuto del paziente causa differenti trasformazioni sulle cellule che lo compongono a seconda della temperatura raggiunta. Quando questa è inferiore ai 100 °C si ha l'evaporazione dell'acqua contenuta nelle cellule e blocco della fuoriuscita del sangue; se è superiore a 100 °C si ha distruzione cellulare e taglio del tessuto; se la temperatura è molto superiore a 100 °C si ha carbonizzazione del tessuto (cauterizzazione) e ciò viene opportunamente sfruttato in dermatologia per distruggere neoformazioni indesiderate come ad esempio verruche o condilomi. Questi tipi d’intervento solitamente non sono indolore e pertanto necessitano di anestesia locale.

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